Allarme in Italia, un focolaio di legionella nei comuni di Corsico e Buccinasco a Milano: casi confermati e misure precauzionali.
Dieci persone sono state colpite da legionella nei comuni di Corsico e Buccinasco, nell’area metropolitana di Milano. Ciò ha portato alla chiusura precauzionale di fontane ornamentali e all’intensificazione dei controlli sanitari.
Legionella a Milano: gli interventi delle autorità
Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera e Tgcom24.mediaset.it, sette delle persone infettate sono attualmente ricoverate in ospedale. Una di queste si trova in gravi condizioni.
Le autorità sanitarie locali hanno confermato l’esistenza di un cluster di legionellosi. Quest’ultimi hanno iniziato una serie di campionamenti nell’area per identificare la fonte del contagio.
Le amministrazioni di Buccinasco e Corsico, in collaborazione con l’ATS Città Metropolitana di Milano, hanno effettuato analisi anche nelle abitazioni private delle persone colpite.
Escludendo, però, la possibilità che l’infezione sia stata trasmessa dagli impianti idraulici domestici. Questo ha portato alla chiusura temporanea di alcune fontane che diffondono acqua nebulizzata, considerate possibili veicoli di trasmissione del batterio.
Misure di sicurezza e comunicazione ai cittadini
Il sindaco di Buccinasco ha dichiarato che non esistono rischi per l’acqua potabile: “Al momento sono state chiuse esclusivamente le fontane ornamentali. Non ci sono rischi per l’acqua potabile, analizzata costantemente“.
Le autorità locali mantengono un dialogo aperto con l’ATS e la popolazione, pronte a comunicare qualsiasi nuova disposizione necessaria per garantire la sicurezza pubblica.
Parallelamente, a Corsico si stanno effettuando indagini approfondite su otto dei casi confermati, con un particolare focus sulla Fontana dell’Incontro.
Questa fontana è stata disattivata per precauzione. Le autorità sanitarie locali sottolineano che il batterio della legionella non si trasmette attraverso il consumo o l’uso domestico dell’acqua. Bensì per inalazione di microgoccioline contaminati.
Inoltre, gli esperti ribadiscono come non esiste, nel caso di questo batterio, una trasmissione da persona a persona.